Un’indagine svolta da quattro giornalisti chiarisce l’impiego di fondi e l’invio di denaro da parte di alcuni paesi UE e dall’Unione Europea stessa in Nigeria, e cerca di fare chiarezza su cosa si intenda con “politiche migratorie”.
L’analisi è molto interessante poiché si concentra su una raccolta di dati relativi a 129 progetti sulla migrazione, disaggregando i dati inerenti all’elargizione di finanziamenti a favore di progetti destinati alla Nigeria nella voce generica di “politiche migratorie”. Si premette che la ricerca è stata fatta in modo “artigianale” poiché non esistono dati aggregati di questo tipo di finanziamenti da parte di Unione Europea e relativi stati membri.
Entrando nel vivo della questione, al 9 dicembre 2019, risultavano 50 i progetti finanziati individualmente da 11 paesi UE: di questi progetti, 32 sono stati finanziati direttamente dall’Unione Europea, per un totale di oltre 770 milioni di euro. Un dato molto interessante è che la maggior parte dei finanziamenti – oltre 378 milioni di euro – sono stati spesi per migliorare il controllo delle frontiere. Questa somma è in gran parte costituita da un ambizioso progetto della Banca Europea per gli investimenti, che sta investendo 250 milioni di euro per creare una carta d’identità digitale per tutti i cittadini nigeriani.
Si consiglia la lettura dell’articolo, molto dettagliato e completo nella disamina dei dati e nell’esplicazione grafica della questione.
Foto di Alessio Barbini