Pubblicate le risposte alle richieste di accesso presentate da ASGI, FTDES e ASF
Nelle prime settimane di dicembre, la Ministra dell’Interno italiana Luciana Lamorgese – accompagnata dalla Commissaria europeo Ylva Johansson – si recherà nuovamente in Tunisia per rafforzare la cooperazione con le autorità tunisine sulle questioni migratorie. Come già annunciato in agosto, questa cooperazione sarà attuata attraverso un meccanismo che permetterà, da un lato, di controllare da vicino la parte del Mediterraneo adiacente alla Tunisia per evitare le partenze e, dall’altro, di proseguire il rimpatrio sommario dei cittadini tunisini dall’Italia.
In seguito alla visita ufficiale in Tunisia dei Ministri di Interno ed Esteri italiani e dei Commissari europei per gli Affari Interni e per la Politica di vicinato lo scorso 17 agosto, che aveva l’obiettivo di assumere impegni reciproci nella lotta all’immigrazione irregolare, la stampa di entrambi i Paesi aveva riferito che l’incontro aveva portato ad un accordo tra Italia e Tunisia che prevedeva un sostegno economico italiano di 11 milioni di euro per il rafforzamento dei sistemi di controllo delle frontiere e l’addestramento delle forze di sicurezza volto sia a prevenire la partenza dei migranti sia ad intercettare le navi nelle acque territoriali tunisine.
A causa della mancata pubblicazione di tale accordo e dei suoi potenziali aspetti problematici in termini di diritti umani, all’inizio di ottobre, ASGI, FTDES (Forum tunisino per i diritti economici e sociali) e Avocats Sans Frontières Tunisia hanno presentato alle autorità competenti di entrambi i paesi richieste di accesso civico per conoscere il contenuto delle intese.
Sul versante tunisino, il Ministero dell’Interno ha condiviso una tabella con delle somme relative all’acquisto di attrezzature per il controllo delle frontiere marittime, senza specificare l’origine del finanziamento o l’anno di riferimento. Sembra infatti sembra che ci sia ancora una mancanza di trasparenza per quanto riguarda il diritto dei cittadini ad avere accesso alle informazioni e ai dossier relativi ad azioni che hanno un impatto chiaro e forte sui loro diritti fondamentali.
Sul versante italiano, i Ministri dell’Interno e degli Affari Esteri dichiarano che non è stato firmato alcun accordo con la Tunisia durante la visita ufficiale del 17 agosto 2020. In relazione all’impegno finanziario, i Ministeri rispondono che le valutazioni sono ancora in corso, il che indica l’assenza, allo stato attuale, di un impegno finanziario formalizzato. Anche se al momento non sembra esserci un impegno finanziario specifico, si prevede una ripresa di questa proposta di cooperazione in vista della prossima visita di Lamorgese – sempre accompagnata dalla Commissaria Johansson – in Tunisia a dicembre.
Tali disposizioni e accordi dovrebbero essere pubblici, al fine di consentire alla società civile di entrambi i paesi di avere pieno accesso alle azioni della pubblica amministrazione e di verificarne il rispetto dei diritti fondamentali.
Le associazioni rendono pubbliche le risposte alle istanze di accesso civico, al fine di garantire la trasparenza e di continuare a contrastare le politiche di esternalizzazione dei controlli alle frontiere che portano a violazioni sistematiche dei diritti dei cittadini migranti.
Risposta del Ministero dell’Interno italiano alla richiesta di accesso civico
Risposta del Ministero dell’Interno italiano alla richiesta di riesame
Risposta del Ministero Affari Esteri italiano alla richiesta di accesso civico
Risposta del Ministero dell’Interno tunisino alla richiesta di accesso civico (traduzione IT)
Risposta del Ministero dell’Interno tunisino alla richiesta di accesso civico (AR)
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