In una conferenza stampa a Roma l’8 maggio 2018 è stato illustrato il dossier prodotto da Forensic Oceanography/Forensic Architecture ed il ricorso presentato alla Corte Europea dei Diritti umani contro l’Italia per aver coordinato la Guardia Costiera libica nei respingimenti che hanno portato ad abusi e al decesso di cittadini migranti.
Il report di Forensic Oceanography: Mare Clausum
CONFERENZA STAMPA
Roma, 8 Maggio ore 10.30
Presso
Associazione della Stampa Estera
Via dell’Umiltà 83/C
Ricorso alla Corte Europea dei Diritti umani contro l’Italia per aver coordinato la Guardia Costiera libica nei respingimenti che hanno portato ad abusi e al decesso di migranti
Il 6 Novembre 2017 l’ONG Sea-Watch è stata ostacolata dalla Guardia Costiera Libica durante un’operazione di salvataggio di 130 cittadini migranti da un gommone alla deriva, partito dalle coste libiche. Almeno venti dei migranti sono morti, tra cui due minori. L’intervento è stato coordinato a distanza dal Centro di Coordinamento Marittimo (MRCC) della Guardia Costiera italiana e la motovedetta libica coinvolta era stata donata dal governo italiano alcuni mesi prima. La Guardia Costiera libica ha poi riportato in Libia quarantasette dei sopravvissuti, che sono stati rinchiusi in condizioni disumane, subendo percosse, estorsioni, fame e stupri. Due di loro sono stati successivamente “venduti” e torturati con elettrochoc. Nella conferenza stampa verrà illustrato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti umani e verrà presentato un rapporto audio-visivo prodotto da Forensic Oceanography/Forensic Architecture che ricostruisce questo ed altri casi di respingimento.
Alla conferenza sono intervenuti:
Dr Violeta Moreno-Lax, Global Legal Action Network; Loredana Leo, ASGI (Associazioni per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) Charles Heller, Goldsmiths, University of London, co-fondatore del progetto Forensic Oceanography; Talya Lockman-Fine, Yale Law School (USA); Sara Prestianni, ARCI ; Giorgia Linardi, Sea Watch.