Dall’analisi sull’uso dei fondi, emergono la mancata richiesta di garanzie da parte del MAECI prima dell’utilizzo del finanziamento e l’assenza di controllo a seguito dell’impiego, rischiando così uno sviamento dei fondi pubblici
Le organizzazioni internazionali – ed in particolare OIM ed UNHCR – svolgono un ruolo particolarmente importante nella gestione delle risorse italiane provenienti dal Fondo Africa in Libia tanto da essere indicati come soggetti attuatori del fondo (art. 4 dell’atto di indirizzo).
Nel presente report si analizza il programma finanziato dal MAECI in favore dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Libia denominato “Comprehensive and multi-sectoral action plan in response to the migration crisis in Libya”, pari a 20 milioni di euro.
In particolare l’approfondimento si concentra sulla rilevanza giuridica della mancanza di garanzie e controlli esercitati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale sulle attività svolte dall’OIM in Libia con le risorse pubbliche.
In primo luogo – alla luce delle informazioni raccolte direttamente tramite richieste di accesso civico al MAECI – si andranno a vedere quali controlli e garanzie sono richiesti al momento dell’approvazione del finanziamento ed in secondo luogo si andrà ad analizzare il rendiconto economico delle attività svolte da OIM con il finanziamento.
Sotto questo secondo profilo si evidenzierà come il Ministero degli Affari Esteri non effettua nessun genere di controllo sull’utilizzo dei fondi pubblici dati ad OIM, accontentandosi di report finanziari estremamente generici e lacunosi, violando i propri doveri di controllo sulla gestione delle risorse pubbliche.