La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la condanna del comandante della nave privata Asso 28 della compagnia Augusta Offshore per aver ricondotto in Libia oltre cento persone soccorse in mare
Anche la Corte d’Appello all’esito dell’udienza del 10 novembre 2022 conferma la decisione del Tribunale di Napoli che aveva ritenuto che la condotta del capitano integrasse i reati di “sbarco e abbandono arbitrario di persone”, di cui all’art. 1155 del codice di navigazione, e di “abbandono di minore” di cui all’art. 591 del codice penale. Le motivazioni saranno disponibili a marzo 2023.
Se finora queste prassi hanno goduto di un’effettiva impunità e sono state adottate in maniera sistematica dalle autorità italiane per impedire alle persone migranti di raggiungere le coste italiane, la conferma della condanna rafforza il principio che nessun capitano è esentato dal rispetto del diritto internazionale ed in particolare dalla necessità che i naufraghi siano condotti in un porto sicuro quale non è la Libia.
La vicenda oggetto del procedimento è avvenuta il 30 luglio 2018. La Asso 28, rimorchiatore della società armatrice “Augusta Offshore” che operava a supporto della piattaforma Sabratha della società petrolifera “Mellitah Oil & Gas” – è stata contattata dalla Guardia costiera libica con la richiesta di soccorrere un gommone con 101 persone migranti in acque internazionali, tra cui donne e bambini. La Asso 28, dopo aver accolto a bordo un agente libico e coordinandosi con la Guardia costiera libica, ha intercettato il gommone ed ha riportato i sopravvissuti in Libia. migranti e li ha riportati in Libia, dove sono sbarcati al porto di Tripoli per essere poi nuovamente detenuti e sottoposti a trattamenti degradanti e violazioni dei propri diritti.
ASGI, già costituita parte civile nel processo di fronte al Tribunale e poi di nuovo dinanzi la Corte d’Appello con gli avvocati Piergiorgio Weiss ed Ettore Zanoni, reitera il suo impegno nel contrastare le prassi di respingimento nel Mediterraneo centrale. E auspica che sempre più Tribunali riconoscano le responsabilità tanto delle autorità che dei privati nelle violazioni risultanti da tali condotte illegittime.