I rendiconti prodotti da Organizzazione Internazionale per le Migrazioni non permettono di ricostruire le attività e l’uso di 20 milioni di euro di risorse pubbliche destinate alla gestione delle migrazioni. La complessità del contesto libico esige un controllo adeguato. ASGI ha inviato il 29 luglio una segnalazione all’Ispettorato Generale del Ministero e degli Uffici all’Estero, […]
Finanziare i rimpatri forzati in Libia è legittimo? Sulla sentenza del Consiglio di Stato n. 4569 del 15 luglio 2020
Segnaliamo l’articolo pubblicato sulla rivista “Diritti umani e diritto internazionale” volume 14 n. 3, 2020 Il 15 luglio scorso, con una sentenza che accoglie i principali argomenti avanzati dalle amministrazioni convenute, il Consiglio di Stato ha definitivamente rigettato un ricorso presentato dall’ASGI, e sostenutodagli interventi di altre organizzazioni, contro il decreto del Ministero degli Affari […]
Scheda sulle attività delle organizzazioni internazionali in Libia finanziate da fondi italiani
L’ASGI, nell’ambito del progetto Sciabaca ha presentato una serie di accessi civici su progetti implementati da organizzazioni internazionali e non governative in Libia, Niger, Tunisia ed Egitto, con fondi italiani derivanti dal c.d. “Fondo Africa”.
Migranti in Ruanda dalla Libia con fondi italiani. Asgi chiede trasparenza al Governo
Oggi ASGI ha presentato al Governo italiano una richiesta di accesso alle informazioni riguardanti il finanziamento di un milione di euro erogato all’UNHCR per un’azione straordinaria di evacuazione verso il Ruanda di richiedenti asilo e rifugiati detenuti nei campi di detenzione in Libia.
Al vaglio del consiglio di stato il sostegno del governo italiano alle autorità costiere libiche attraverso lo sviamento di fondi destinati al “Fondo Africa”
Il 27 giugno 2019 ha preso avvio dinanzi al Consiglio di Stato il procedimento d’appello sul ricorso presentato da ASGI relativo a fondi pubblici, originariamente destinati al “Fondo Africa”, utilizzati per rafforzare il controllo dei flussi migratori attraverso la rimessa in efficienza di quattro motovedette libiche.